Caro Bruno, penso che sia giusto oggi battere con forza sul tasto del merito in tutti i campi in un paese come il nostro, dove questo valore è sempre stato piegato agli interessi di casta ed perché no di classe, dove chi ha posizioni di privilegio e di potere continua a conservarli ed perpetuarli, con la conseguenza che le classi dirigenti non si rinnovano e si accentua il declino del bel paese.
Purtroppo anche la sinistra non è stata indenne da questa caratteristica di “italianità”, che sembra ineliminabile.
Temo però, che gli esempi ed i personaggi che citi non siano quelli giusti.
Prendiamo Brunetta, l’ultimo epigone della lotta ai lazzaroni della pubblica amministrazione, che vorrebbe, con l’obbligo delle visite fiscali a tutti e sempre, eliminare gli assenteisti e i falsi malati. In realtà la norma c’è da sempre, a discrezione per i primi due giorni e obbligatoria al terzo giorno di assenza, io l’ho applicata ovviamente a discrezione ( mi sembrava offensivo mandarla al mio vice preside se era malato un giorno e a quelli che si impegnano e ci sono sempre), ma quando arrivava ai falsi malati ( o presunti) il tutto si risolveva con una conferma della prognosi del medico di famiglia o l’invito a presentarsi alla ASL se assenti da casa. Addirittura un docente si ammalava ed il suo medico compilava la prognosi anche tre giorni dopo, con la dicitura il paziente dichiarava di essere malato e per le ASL andava bene così. Addirittura il responsabile della ASL da me contattato mi invitava, qualche anno fa, in via amichevole a lasciar perdere, perché volevo segnalare la cosa alla autorità giudiziaria. Sempre qualche anno fa, quando ancora lavoravo.., riguardo ad un nostro conoscente degli anni generosi, finto insegnante e vero nulla facente da sempre, da me più volte sanzionato, il provveditorato agli studi ha “dimenticato” di portare avanti la iniziativa sanzionatoria da me richiesta e motivata, per cui tutto il mio lavoro è andato a farsi fottere. ( conservo a questo proposito una bella lettera del provveditorato, che un giorno incornicerò).. Insomma il nostro bel paese è fatto così! Cosa voglio dire, che siccome gli italiani sono fatti così ( almeno una buona maggioranza) non se ne fa nulla? No ma che occorrerebbe prendere decisioni precise, per esempio dare potere sanzionatorio forte a che dirige gli uffici, e punire anche i dirigenti che non lo fanno. Insomma introdurre il principio di responsabilità per tutti, anche con qualche rischio per chi potrebbe abusare del proprio potere, altro che visite fiscali obbligatorie! Il nostro (Brunetta) è un buon demagogo che getta fumo negli occhi, ( vedi le notizie riportate da quotidiani di qualche giorno fa alla festa sulla neve del PDL) e si permette di insultare tutti i docenti con la famosa frase del meccanico della Ferrari che va orgoglioso del proprio lavoro a differenza dei professori, che si vergognerebbero di dire ai propri figli che professione fanno. Comunque vedremo, il tempo è galantuomo.
Anche la Gelmini, mi sembra un esempio poco appropriato, nel senso che l’unica cosa chiara, oltre i tagli che vedremo come saranno effettuati, ha cancellato il modulo didattico della scuola a tempo pieno, quella della compresenza di 4 ore la settimana, ma che implicava un lavoro collegiale nelle classi, ora si tornerà, vedremo se vero, al mestro unico che si farà i cazzi suoi come da sempre fanno nella scuole superiori quei docenti di cui parlavamo prima. Riguardo ai voti ed al voto di condotta sono d’accordo, anche se la questione ha più un valore simbolico, che reale ( in trentacinque anni di scuola non ho mai visto uno studente bocciato per la condotta), e scrivere insufficiente non può voler dire un buon risultato. Anche su questo tema vale il discorso della forma, che ha il suo valore, e qui la sinistra, che non abolì il voto di condotta ma lo rese inifluente sull’esito scolastico, ha compiuto una emerita cazzata.
Insomma c’è bisogno premiare il merito, di far funzionare la cosa pubblica, di realizzare quello che solitamente ho visto fare da molti, non tutti, docenti e presidi solitamente di sinistra, non credo che la destra si sia distinta su questi temi ed abbia la patente o l’intenzione di modificare veramente l’andazzo. Anche qui vedremo.
Insomma caro Bruno, stiamo attenti a non prendere lucciole per lanterne, anche se con ciò non voglio assolutamente assolvere la sinistra, anche se qualcuno in passato ha tentato di fare meglio ( vedi Il Berlinguer ministro, che ha il demerito di aver eliminato l’esito del voto di condotta, ma voleva almeno introdurre il merito tra i docenti, ma per questa seconda cosa è stato impallinato dai sindacati e dalla categoria dei docenti).
Il caso Alitalia, anche se sembrerebbe fuori argomento, è li a testimoniare l’uso pubblico delle risorse di questa destra, ma forse gli italiani sono contenti e distratti.
Spero che non lo sia anche, tu, forse sto esagerando, ma un pochino volevo farti incazzare. Ciao, un abbraccio Guido (pepè)
NB. La questione della religione civile, vedi l’articolo di Mancuso sulla repubblica di martedì scorso, mi sembra un buon argomento per riflettere sulla questione del merito e del rapporto pubblico privato.