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Inviato da avatar Vittorio Sforza il 05-12-2008 alle 20:32 Leggi/Nascondi

In ricordo del Prof. Vladimiro Scatturin

In allegato vi proponiamo due memorie del Prof. Vladimiro Scatturin. La prima è stata viene dall’interno del dipartimento di chimica ed è stata scritta da David Viterbo e Angelo Gavazzati. L’altra invece viene dal “nostro interno” ed è stata scritta da Guido Morano.

Vladimiro Scatturin è stata una delle poche figure che umanamente e culturalmente hanno costituito per noi studenti di chimica, in quei lontani anni, un sicuro riferimento. In un contesto dominato da una “cultura chimica” pesantemente riduzionista e, una impostazione didattica dei corsi nella maggior parte dei casi caratterizzata da connotati fortemente nozionisti, in molti casi anche “vecchi” e superati, lo Scatturin era una figura talmente diversa da apparire quasi aliena. Era una persona riservata e gentile che non amava apparire e non amava “condizionare” ma, era anche una persona di convinzioni forti che difendeva sempre con grande tenacità. Noi studenti del movimento praticamente eravamo eterni “ospiti” degli spazi dello scantinato di Strutturistica. Li infatti c’era la “segreteria del movimento”, la sala del ciclostile, l’aula 6 utilizzata per le riunioni. Teoricamente questi spazi li avevamo conquistati con la “lotta” (una lunga occupazione di inizio ’69); in realtà ci erano stati concessi da Scatturin nel compromesso raggiunto con gli altri  cattedratici per chiudere la lotta. Lui ogni tanto (ma non spesso) scendeva a trovarci e quando lo faceva non era per controllarci ma per discutere o per chiederci un parere su un dato problema. Erano discussione a volte accese (l’ho detto che era di ferme convinzioni e queste spesso non collimavano con le nostre) ma a volte no, e in questi casi (rari) erano piacevoli chiacchierate. In tutti i casi erano momenti in cui comunque apprendevamo qualcosa.

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