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Inviato da avatar Guido Paracchini il 15-12-2008 alle 14:32 Leggi/Nascondi

Caro Flavio,

 

ti riconosco dalla fotografia, in realtà non ho grande memoria per i nomi. Mi fa piacere che anche tu ti sia registrato nel sito e voglia partecipare. Confesso che il mio intervento voleva essere un po’ provocatorio, il tentativo di gettare un sasso nello stagno, per suscitare partecipazione alla discussione che mi pare langua.

Quando parlo delle responsabilità dei gruppi m-l, intendo riferirmi alla trasposizione brutale della ideologia terzinternazionalista dello scorso secolo, che già di proprio, almeno così a me pare, abbia fallito nel movimento operaio internazionale, ma nel nostro movimento abbia assunto caratteri farseschi e tragici, basti pensare a come l’MS ( e non era il peggio) della statale trattava le contraddizioni con noi e con gli altri gruppi, sviluppando un culto della violenza e dei servizi d’ordine che, purtroppo ad un certo punto ha contagiato anche noi e allontanato la gran parte degli studenti.

Quanto a Marx, ritengo che la sua analisi del capitalismo abbia tuttora elementi di validità, ma che abbia fallito sul terreno della prefigurazione delle nuove società, sulle modalità della trasformazione e della costruzione del socialismo. Il discorso è grosso non certo trattabile in poche righe, mi scuserai per il suo carattere sbrigativo.

Resto convinto, che da un certo punto in poi il tema della democrazia e della violenza si sia diffuso nel movimento dei militanti della sinistra extraparlamentare, e da qui, con responsabilità diverse per i vari partitini politici, anche nei movimenti nascenti, come quello del ’77.

I cattivi maestri, alla Negri, Scalzone, L.Pace, ( già quello che  lavorava a 81/2, e adesso simpatizza per la destra) che hanno diffuso la ideologia del P38, hanno coinvolto e talvolta rovinato  centinaia di giovani ed in più hanno distrutto i movimenti della fine degli anni ’70.

A Bologna ricordo anche la manifestazione che passò dalle carceri, le parole d’ordine ed il simbolo della mano distesa a forma di pistola, i dibattiti delle Macciocchi varie e dei filosofi francesi, forse anche un intervento della Majolo, comportamenti e teorie con cui non sentivo alcuna assonanza, e che mi parevano lontani mille miglia  dalle nostre parole d’ordine di qualche anno prima.

E’ vero lo stato, o parte di esso, i fascisti, i servizi segreti hanno gravissime responsabilità su quanto è avvenuto in quegli anni, piazza Fontana è stata la risposta brutale al nostro movimento ( e a quello operaio e di sinistra in generale),  ha cambiato la storia e anche noi, ma questo non ci esime dal condurre un esame autocritico anche dei comportamenti della sinistra e dei movimenti di quegli anni, distinguendo le cose buone da quelle cattive

( e ritengo che nel movimento del ’68 prevalgano nettamente quelle buone) altrimenti non saremo in grado di difendere il movimento e le cose fatte in quegli anni dal revisionismo della destra che vuole seppellirci.  Ciao   Guido ( pepè)

     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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