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In allegato vi proponiamo due memorie del Prof. Vladimiro Scatturin. La prima è stata viene dall’interno del dipartimento di chimica ed è stata scritta da David Viterbo e Angelo Gavazzati. L’altra invece viene dal “nostro interno” ed è stata scritta da Guido Morano.
Vladimiro Scatturin è stata una delle poche figure che umanamente e culturalmente hanno costituito per noi studenti di chimica, in quei lontani anni, un sicuro riferimento. In un contesto dominato da una “cultura chimica” pesantemente riduzionista e, una impostazione didattica dei corsi nella maggior parte dei casi caratterizzata da connotati fortemente nozionisti, in molti casi anche “vecchi” e superati, lo Scatturin era una figura talmente diversa da apparire quasi aliena. Era una persona riservata e gentile che non amava apparire e non amava “condizionare” ma, era anche una persona di convinzioni forti che difendeva sempre con grande tenacità. Noi studenti del movimento praticamente eravamo eterni “ospiti” degli spazi dello scantinato di Strutturistica. Li infatti c’era la “segreteria del movimento”, la sala del ciclostile, l’aula 6 utilizzata per le riunioni. Teoricamente questi spazi li avevamo conquistati con la “lotta” (una lunga occupazione di inizio ’69); in realtà ci erano stati concessi da Scatturin nel compromesso raggiunto con gli altri cattedratici per chiudere la lotta. Lui ogni tanto (ma non spesso) scendeva a trovarci e quando lo faceva non era per controllarci ma per discutere o per chiederci un parere su un dato problema. Erano discussione a volte accese (l’ho detto che era di ferme convinzioni e queste spesso non collimavano con le nostre) ma a volte no, e in questi casi (rari) erano piacevoli chiacchierate. In tutti i casi erano momenti in cui comunque apprendevamo qualcosa.
Non che questo spazio voglia diventare una raccolta di necrologi. Ma come si può non ricordare Ettore Tibaldi?
Chissà perchè, la prima cosa che mi è tornata in mente, quando ho saputo della sua morte, è quella volta che entrò con aria sorniona nel laboratorio di Fausta Setti, con la quale collaboravo, e mi offrì una pallina color miele, spacciandola per caramella. Era dolciastra, un sapore un po' strano. Mi disse poi ridendo che era l'addome di una formica sudamericana. Che schifo! Ma come avrei potuto accorgermene io, povero geologo? Mica era un fossile!
Ciao Ettore!
Allego il necrologio assemblato da Bruno Dell'Era, e gli altri post arrivati in ricordo di Ettore.
...e ciao a tutti: mi chiamo Andrea Biffi e, ahimè, non sono un ragazzo del '68, però ho conosciuto alcuni di voi tramite Fausta (Setti) ed Ettore (Tibaldi): spero mi accetterete comunque nel vostro forum.
Ho riso molto quando ho letto il post di Giorgio, state a vedere perchè.
Nei primi anni '90, giovane studentello si Scienze naturali, ero impegnatissimo ad occupare il Biodip (la "Pantera" siamo noi) e una sera camminavo in via Golgi con il mio fraterno amico Andrea Monaco verso la MM2 a Lambrate. Andrea in quei mesi frequentava il corso di Ettore: passando di fronte al Dandy bar Ettore lo riconosce e ci invita a bere un aperitivo con lui e Giovanni Morales. Naturalmente sapevo chi fosse, ma non l'avevo mai conosciuto di persona. Successe così, davanti ad un Negroni sbagliato (il primo di una lunghissima serie, Ettore mi ha insegnato a bere seriamente, oltre a tutto il resto): faccio per addentare una patatina - di quelle torride, al bacon - ma la mano di Ettore mi ferma. Mi guarda con quella sua espressione dolce e ironica e mi indica una scatolina di cartone posata sul bancone. "Assaggia queste". Erano formiche giganti arrosto, dello Zaire. Buonissime, a parte la sensazione delle zampette sul palato... Ettore non cambia(va) mai!
Da quel giorno è cominciata un'amicizia che si è interrotta solo con la sua morte.
Ho ricevuto in eredità molti dei suoi materiali: la collezione completa delle sue tesi "acquaitche" (e in parte africane), molti suoi scritti, la sua biblioteca scientifica, i documenti del suo studio a ecologia... Con alcuni amici abbiamo spesso pensato come impiegarli e come ricordarlo degnamente: una biblioteca scientifica, una borsa di studio, un centro studi, una pubblicazione... l'idea più bella l'ha avuta Claude Mabille, un caro amico di Ettore: un premio al miglior falso scientifico. Ci siamo però arenati di fronte agli impegni di ciascuno. Nonostante questo io non voglio mollare, non perchè voglia celebrare un uomo che indubbiamente lo meriterebbe (ma lui avrebbe odiato l'idea di un'agiografia) ma per trasmettere, almeno in parte, le sue idee, il suo metodo, la sua sincera fede nella possibilità di cambiare il mondo dando voce, anzi imparando dagli utlimi.
Lancio il sasso, senza ritirare il braccio. Se vi vengono idee, se avete un po'di tempo, se desiderate anche solo ricordare questo grande uomo condividendo gli episodi che vi hanno legato a lui ...parliamone.
Certo che ti accettiamo nel forum, anzi ci fa molto piacere che persone vi partecipano! tanto più se hanno delle cose da proporre interessanti come mi sembra sia il tuo caso.
Noi in merito alla questione che poni non abbiamo idee particolari però possiamo pensarci su e vedere come affrontare il problema che non è per niente semplice. Credo che la prima cosa da fare sarebbe potersi incontrare e conoscersi e penso che se tu abiti a Milano o nei dintorni non dovrebbe essere difficile organizzare un incontro. Fammi sapere se sei d'accordo e poi ci organizziamo.
Raccolgo l'invito di Lupo a buttare la parte del ricordo e dell'anedottica qui
Mi piacerebbe riprendere le fila con uno di quelli che hanno avuto percorsi diversi. Butto lì dei nomi. Magari a furia di buttarla sui ricordi qualcuno risponde. Naturalmente sono tutti di fisica, ma ognuno aveva il suo giro
Augusto Naj più vecchio di noi grande giocatore di carte in sala studenti ed esponente dell'AGI prima del 68
il mitico Giacomoni repubblicano
Gianni del circolo anarchico ponte della Ghisolfa
Moretti grande interprete di canzone dialettale con cui ho il ricordo una serata bellissima da Strippoli di viale Monza (allora bevevamo il Corato e si mangiavano i panzerotti e la burrata)
Crosignani che, mi dicono, è diventato un luminare del Tumori
Robuschi che appare nelle foto di assemblea del 68
Sergio Bianchini con cui ho fatto due chiacchiere alla rimpatriata e che mi ha detto che tiene una rubrica di scuola a radio padania (sergio ci scavalca sempre e da sempre)
il Kappa
Franco Gallone
Chi ha i contatti li tiri fuori e parliamoci; cerchiamo di ritrovare i primi passi di un percorso
Ciao belli e, come vi ho detto all'assemblea, il mio sentimento spontaneo è "vi voglio bene".
Sull' ala dei ricordi vorrei una mano per ricostruire uno dei primi eventi del '68 a Chimica di cui ho un ricordo molto impreciso. Credo risalga alla fine del '68, prima della occupazione di chimica. Ricordo una assemblea dell'UNURI ( credo l'ultima), tenuta presso l'aula magna, inaugurata dal Prof. Malatesta con i rappresentanti degli organismi rappresentativi ormai moribondi. Ricordo che era presente per Chimica o forse Scienze un certo Amorese, credo repubblicano, che purtroppo ritengo sia la stessa persona morta suicida a Lodi negli anni di tangentopoli, ormai nelle fila del PSI. Ricordo che c'erano parecchi studenti del nascente movimento provenienti da molte città. Dopo l'intervento di Malatesta, iniziò la contestazione che finì con la sospensione dell'asssemblea dell'Unuri e la continuazione con interventi di compagni del movimento. Ricordo in particolare la presenza di Mauro Rostagno, che allora non conoscevo, ma mi parve come una delle teste più brillanti e ironiche presenti in quell'occasione. Mi sembra di ricordare che l'incontro finì a notte fonda con discussioni di piccoli gruppi sempre a Chimica, o forse dormimmo in Istituto. Chiedo aiuto per ricostruire dei vecchi di chimica, Marco, Rubino, Gian Maria ....( a lupo l’ho chiesto, ma non c’era). Chi ricorda qualcosa si faccia vivo.
Finisco con gli auguri di buon anno a tutti, sono gli auguri più sinceri che mi capita di fare, perché rivolti a quelli che come me, in tutti questi anni hanno trasferito le loro passioni generose nel proprio lavoro, nei propri comportamenti di persone per bene, che hanno conservato( almeno così credo) la propria integrità e la capacità di indignarsi. Di questi tempi mi pare grande cosa. E’ questa una delle ragioni per cui credo che mettendo insieme le intelligenze e le professionalità esistenti tra noi, si possa fare qualcosa, a cui alcuni di noi stanno pensando.
Aggiungo chi non si è ancora registrato lo faccia! E’ sicuramente un buon modo sia per chiudere un anno terribile ed sia per aprirne un’ altro speriamo almeno un po’migliore.
ricambio l'abbraccio, in particolare per le tue ultime 4 righe sulle persone per bene, sulla capacità di indignarsi; sull'essere intransigenti sulle cose su cui bisogna esserlo e contemporaneamente flessibili tanto è vero che molti di noi, e io tra questi, sono diovenuti riformisti e pragmatici. Lo siamo divenuti rimanendo appassionati della politica anche quando ci delude e io, in questi giorni, lo sono molto.
Buone feste a tutti. Io vado qualche giorno da mia figlia a Siena.
a 5 mesi da quel 15 novembre, data ormai indelebile nella nostra memoria, noi, quei soliti rompicazzo delcomitato promotore,vi invitiamo ad un nuovo incontro conviviale da tenersi per il prossimo sabato 23 maggio sul lago di Como.
E’ necessario ritrovarci, prima dell’estate per il piacere di vederci, ma (veltronianamente) anche, per valutare insieme se e quando preparare una nuova iniziativa cultural-politico-amicale.
Ci sono in ballo parecchie idee, prevalentemente lupesche e di Basilio, alcune decisamente interessanti ed un po’ dissacranti rispetto al nostro passato comune, di cui parleremo, anche se ovviamente tutte le proposte ulteriori che dovessero emergere sono bene accette.
L’incontro del 23 maggio prevede un ritrovo nella mattinata sul lago di Como, vicino a Lenno, dalle parti di Corrado per intendersi, per poi pranzare insieme in una trattoria di amici di Corrado e trascorrere qualche ora insieme fino a sera nel giardino del ristorante ove le chiacchere faranno posto ( e qui si vedrà chi ha le palle!) all’impegnocultural-politico.
E’ ovviamente necessario conoscere per tempo chi verrà (desideremmo tutti, ci siamo rivolti a chi si è registrato sul sito)per organizzar il tutto. Dovete quindi farci sapere entro il 5 maggio (come vedete anche la data non è casuale)tramite il sito o alle mail di lupo (vittorio_sforza@fastwebnet.it), pepè ( guiparac@tin.it) o Corrado (cor.lamberti@virgilio.it) la vostra partecipazione.
Vi invieremo per tempo tutte lenote organizzative.